Una protesta scioccante per fermare la strage sulla SP 11
Giuseppe Maida e Rosario Ristagno protestano con un'azione scioccante per denunciare la pericolosità della SP 11 Niscemi-Priolo: ecco le loro richieste

Davanti alla sede del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, due bare color noce sono state il simbolo di una protesta forte e dolorosa. Giuseppe Maida e Rosario Ristagno, noti per le loro battaglie civili, hanno deciso di stendersi al loro interno per attirare l'attenzione su un problema che non può più essere ignorato: la lunga scia di sangue sulla strada provinciale 11 Niscemi-Priolo. L'iniziativa, che si è svolta tra il 14 e il 15 febbraio, vuole chiedere con forza interventi urgenti per rendere più sicuro questo tratto stradale, tristemente noto come "strada killer".
Vite spezzate su una strada pericolosa
Negli ultimi mesi, la SP 11 ha visto troppi incidenti mortali. Solo recentemente, la piccola Aurora Pitino di 9 anni ha perso la vita in un tragico schianto, mentre la madre e i fratellini sono rimasti feriti. Poco dopo, Antonio Amato, ventenne, è deceduto in ospedale a seguito di un incidente avvenuto il 17 gennaio. Il dolore di queste famiglie si aggiunge a quello di altre vittime, come Alex Di Pasquale, morto nel luglio dello scorso anno. Questa lunga serie di tragedie ha spinto Maida e Ristagno a manifestare in modo eclatante, come già fecero in passato per altre cause legate ai diritti dei cittadini.
Le richieste per fermare la strage
Nei manifesti della protesta, i due attivisti Giuseppe Maida e Rosario Ristagno hanno elencato con chiarezza gli interventi urgenti richiesti: asfalto drenante anti-scivolamento, installazione di autovelox, dossi artificiali, rotatorie e una moderna illuminazione. Numeri alla mano, Maida ha ricordato che dal 1997 si sono verificati 24 incidenti gravi su questa strada, causando la morte di 9 giovani e il ferimento di altri 5. "Non ci fermeremo davanti a nulla e nessuno fino a quando questa maledetta strada non verrà resa sicura", ha scritto Maida sui social, chiedendo il sostegno della comunità per fare pressione sulle istituzioni. La speranza è che questa drammatica protesta serva a scuotere chi di dovere, prima che altre vite vengano spezzate.