Tutti ne parlano, ma pochi l’hanno visto davvero | Il borgo che cambia volto ogni anno e ti lascia senza fiato
A Natale Sutera si trasforma: il suo presepe vivente è tra i più suggestivi della Sicilia. Scopri cosa lo rende così unico e coinvolgente!

Sutera e il fascino senza tempo del presepe vivente
Nel cuore della Sicilia centrale, incastonato tra le alture di Caltanissetta, si trova Sutera, un borgo medievale che ogni dicembre si trasforma in un teatro a cielo aperto. Il quartiere arabo del Rabato, con le sue viuzze in pietra e le case antiche, diventa il palcoscenico del presepe vivente più suggestivo della Sicilia centrale.
Qui, ogni Natale, le tradizioni prendono vita tra lanterne, fuochi, strumenti artigianali e costumi d’epoca. Il visitatore non è solo spettatore, ma parte integrante di un viaggio immersivo nel tempo e nella spiritualità.
La comunità che dà vita al presepe
Più di 100 abitanti del borgo partecipano come figuranti, interpretando antichi mestieri: il fornaio, il falegname, il contadino, la tessitrice. La cura nei dettagli è maniacale: dalle stoffe grezze all'illuminazione calda, ogni elemento serve a ricreare un’atmosfera autentica e coinvolgente.
La scena culminante della Natività è ambientata in una grotta naturale, suggestiva e silenziosa, che regala un finale mistico a un percorso già ricco di emozioni.
Un evento che richiama tutta la Sicilia
Il presepe vivente di Sutera attira ogni anno migliaia di visitatori da tutta l’isola e non solo. Le date si concentrano attorno al periodo natalizio ed epifanico, e l’evento è inserito tra le più importanti manifestazioni religiose e culturali della Sicilia interna.
L’intero borgo si mobilita per accogliere i visitatori: si organizzano navette, degustazioni di prodotti tipici, visite guidate e momenti musicali che arricchiscono l’esperienza.
Curiosità: la grotta della Natività è reale
A rendere unico il presepe di Sutera è anche la sua grotta vera. Un tempo rifugio per pastori e contadini, oggi è il cuore scenografico del presepe. Secondo la tradizione orale, fu usata anche come rifugio durante la Seconda guerra mondiale. Questo dettaglio aggiunge un ulteriore strato di autenticità e commozione alla rappresentazione.