Un luogo che ti lascia senza parole: la Badia di Caltanissetta nasconde qualcosa di unico

Scopri la Badìa di Caltanissetta: vicoli arabi, balconi Liberty e un masso miracoloso testimone di fede.

A cura di Paolo Privitera
28 luglio 2025 15:00
Un luogo che ti lascia senza parole: la Badia di Caltanissetta nasconde qualcosa di unico - Foto: OppidumNissenae/Wikipedia
Foto: OppidumNissenae/Wikipedia
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Badia di Caltanissetta: dove storia araba incontra Liberty

Nel cuore antico di Caltanissetta, il quartiere della Badìa—prende il nome dalla chiesa e dal monastero di Santa Croce costruiti nel 1531 per volontà di Antonio III Moncada. Si snoda un intrico di vicoli che mescolano architettura araba medievale e balconi in stile Liberty del primo Novecento. Passeggiare per queste strade strette è come sfogliare un libro illustrato della Sicilia: ogni scorcio racconta una storia diversa, tra intrecci di pietra calcarea e facciate ornate.

I vicoli conservano ancora oggi l’impianto urbano di epoca medievale, con case basse e viuzze tortuose, tipici degli insediamenti arabi nella Sicilia bizantina e normanna, mentre i palazzi Liberty—costruiti tra fine Ottocento e primi Novecento per commemorare il boom dello zolfo—sfoggiano ringhiere di ferro battuto, ceramiche colorate e motivi floreali tipici del gusto europeo dell’epoca. Il risultato è un quartiere sospeso tra oriente e occidente, che ti sorprende ad ogni angolo.

Due elementi affascinanti tra fede e curiosità ultrasecolare

Al centro del quartiere si trova la Chiesa di Santa Croce, eretta inizialmente come Santa Maria della Neve e consacrata verso fine XVI secolo in seguito al dono di una reliquia da una contessa Moncada. Nel suo campanile a vela e nel portale con timpano curvo si riconoscono tracce romaniche e barocche: è il cuore spirituale della Badìa.

L’eco di questo episodio è arrivata fino ai nostri giorni e tra le pietre e i vicoli della Badìa, quel masso rimane una reliquia di fede, mistero e devozione popolare.

Un quartiere che vive oggi tra bellezza e socialità

Oggi il quartiere della Badìa è tornato a vivere, grazie a un percorso che valorizza artisti locali, artigiani e ristoratori che hanno scelto di aprire botteghe e locali nei suoi vicoli. Qui vengono organizzate visite guidate durante il festival "Le Vie dei Tesori", che punta a far conoscere questo gioiello urbano, con i suoi tesori nascosti e i chiostri segreti dei monasteri rinascimentali.

Passeggiare tra questi vicoli è un’esperienza sensoriale: il profumo del pane appena sfornato, il suono dei passi su pietra antica, la vista dei balconi Liberty decorati con fiori stilizzati, ti immergono in due epoche sovrapposte, che convivono in modo sorprendente.

Curiosità

nel 1660, durante dei lavori, fu scoperto vicino alla chiesa un masso spaccato raffigurante il Cristo crocifisso. Una monaca del convento di clausura si sarebbe miracolosamente guarita dopo aver pregato di fronte a quell’immagine. L’evento fu riconosciuto ufficialmente dalla chiesa e ogni 25 settembre si celebra ancora oggi il Giorno della Miracolata, in onore del miracolo verificatosi proprio nel quartiere della Badìa.

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