Il gustosissimo dolce di Caltanissetta che profuma di mandorle ma che pochi hanno assaggiato
Il torrone di Caltanissetta, croccante e profumato di miele, racconta la storia dolce di una città che vive di tradizione e memoria.
Tra i profumi d’autunno e il vociare delle feste patronali, c’è un dolce che a Caltanissetta non manca mai: il torrone nisseno. Croccante, dorato, avvolto da un aroma di miele e mandorle tostate, è molto più di una semplice bontà da banco. È un frammento di memoria collettiva, un gusto che racconta il carattere genuino e fiero della Sicilia di un tempo.
Un’arte nata dal fuoco
La storia del torrone di Caltanissetta affonda le radici nell’Ottocento, quando nelle case dei maestri dolciari locali si iniziò a sperimentare la lavorazione lenta e artigianale dello zucchero e delle mandorle. La ricetta tradizionale è rimasta sorprendentemente fedele: mandorle intere leggermente tostate, miele d’arancio, zucchero e albume montato a neve. Tutto cotto lentamente fino a ottenere quella consistenza unica, croccante ma non dura, che si scioglie in bocca lasciando un retrogusto di caramello.
Ogni torronaro custodiva un proprio segreto, tramandato di padre in figlio, e ancora oggi alcuni laboratori nisseni usano antiche caldaie di rame per garantire la cottura uniforme. Nelle fiere, l’odore del torrone appena pronto invade le strade, richiamando bambini e curiosi come un tempo, quando bastava un piccolo pezzo per sentire arrivare la festa.
Il simbolo di una città operosa
A Caltanissetta, il torrone non è solo una tradizione dolciaria: è un simbolo identitario. Durante le ricorrenze religiose, come la Festa dell’Immacolata o quella di San Michele, le bancarelle si riempiono di torroni bianchi e ambrati, tagliati a mano e incartati uno a uno. Il più celebre è quello del maestro Fiasconaro, che contribuì a far conoscere il prodotto anche fuori dalla Sicilia.
Il suo successo è dovuto alla semplicità degli ingredienti e alla lavorazione artigianale, ma anche alla sua capacità di rappresentare una Sicilia concreta, fatta di lavoro, orgoglio e dolcezza autentica. In ogni morso si ritrova la pazienza dei maestri torronai, l’odore del miele e il calore delle cucine di una volta.
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