La dimora nissena che custodisce l’eco di un’antica nobiltà e un mistero rimasto tra le sue mura
A Sciacca, un palazzo settecentesco rivela la storia segreta di una famiglia potente e il mistero di antichi documenti ritrovati.
Nel cuore di Sciacca, città di mare e di leggende, esiste un edificio che sembra osservare da secoli il passaggio del tempo senza mai rivelare davvero la sua storia. Dietro la sua facciata elegante si nasconde il racconto di una famiglia influente, di potere e di arte, e di un passato che continua a vivere tra stucchi, archi e corridoi silenziosi. Quella dimora è il Palazzo Cinnirella, uno dei tesori meno conosciuti dell’Agrigentino, dove ogni pietra sembra trattenere un frammento di memoria.
L’eleganza discreta di un palazzo senza tempo
Il Palazzo Cinnirella sorge nel centro storico di Sciacca, non lontano dal Duomo e dalle antiche mura medievali. Costruito nel XVIII secolo, rappresenta uno straordinario esempio di architettura civile barocca, con influenze neoclassiche che ne addolciscono le linee. La famiglia Cinnirella, tra le più in vista della città, fece edificare la residenza per affermare il proprio prestigio in un periodo in cui Sciacca viveva un rinnovato splendore economico e culturale.
Il prospetto principale, in pietra locale lavorata a mano, è impreziosito da balconi con ringhiere in ferro battuto, portali scolpiti e cornici elaborate. All’interno si aprono ampie sale decorate, soffitti con travi a vista e pavimenti originali in maiolica. Ogni dettaglio racconta la ricerca dell’armonia e la volontà di unire bellezza e sobrietà, secondo il gusto tipico delle dimore nobiliari siciliane del tempo.
Un testimone della storia di Sciacca
Nel corso dei secoli, il palazzo ha assistito a mutamenti profondi. Da residenza privata a spazio culturale, ha attraversato fasi di decadenza e rinascita, riflettendo le vicende stesse della città. Sciacca, con la sua tradizione termale, i commerci e la vocazione artistica, ha sempre avuto nel Palazzo Cinnirella un punto di riferimento discreto ma costante.
Oggi l’edificio è considerato bene culturale tutelato, testimonianza viva di un’epoca in cui Sciacca era crocevia di arte, politica e spiritualità. Entrare nelle sue sale significa compiere un viaggio indietro nel tempo, in un contesto dove le famiglie nobili esercitavano potere ma anche mecenatismo, sostenendo pittori, scultori e artigiani locali.
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