Operazione antimafia 'Mondo Opposto': 29 arresti per estorsione e violenza
Operazione antimafia "Mondo Opposto": 29 arresti a Caltanissetta per estorsione, violenza, detenzione di armi. Procura DDA firma le ordinanze.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Caltanissetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Caltanissetta, sulla base della richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A., a carico di 29 soggetti. Di questi, 25 sono stati posti in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 1 è stato sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio svolto. I reati contestati vanno dall’associazione di tipo mafioso all’estorsione, dal favoreggiamento personale alla violenza privata, dalla minaccia alla detenzione di armi e munizionamento, dalla ricettazione alla violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale.
L’indagine avviata dai Carabinieri nel dicembre 2020 e coordinata dalla locale Procura della Repubblica – D.D.A., ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario condiviso dal G.I.P. nella suindicata ordinanza restrittiva. Secondo tale provvedimento, l’organizzazione criminale denominata “Cosa Nostra” è pienamente operativa nel territorio di Niscemi, con un contesto caratterizzato da un ricorso spietato alla violenza e all’imposizione del pizzo a commercianti ed imprenditori.
L’attività d’indagine avrebbe permesso di tracciare l’evoluzione strutturale ed operativa della famiglia di Niscemi, identificandone i membri e i ruoli da costoro ricoperti. Inoltre sarebbe emersa la disponibilità del gruppo criminale di armi, nonché la commissione di reati da parte di soggetti sottoposti a misure di prevenzione personale.
Secondo l’ordinanza cautelare, sussistono gravi indizi relativi all’operatività e al controllo territoriale esercitato dall’organizzazione, alla presunta esistenza di vincoli di solidarietà tra gli appartenenti alle famiglie e al tentativo di estorsione di un’attività commerciale del posto.
Tra i soggetti colpiti dalla misura cautelare figurano un poliziotto in pensione (agli arresti domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa) e un carabiniere in servizio (sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio per il reato di favoreggiamento aggravato).
L’operazione odierna evidenzia un ritorno della criminalità organizzata a una mentalità di almeno 30 anni fa. È comunque emerso che le Istituzioni sono presenti e che lo Stato c’è, come dimostrato dall’odierna operazione effettuata in tempi stretti e chirurgici.