Il convento nascosto tra le colline nissene che da secoli custodisce un mistero assurdo

Tra le colline di Caltanissetta, il Convento dei Cappuccini di Pigni custodisce secoli di fede, storie popolari e un mistero mai risolto.

09 dicembre 2025 18:00
Il convento nascosto tra le colline nissene che da secoli custodisce un mistero assurdo - Foto: Dr. Trenkler Co., Lipsia. Collezioni: Di V. Di Maria e A. Oliveri/Wikipedia
Foto: Dr. Trenkler Co., Lipsia. Collezioni: Di V. Di Maria e A. Oliveri/Wikipedia
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Tra le dolci colline dell’entroterra nisseno, in un angolo di quiete dove il tempo sembra sospeso, si trova un luogo che da secoli veglia sui suoi abitanti: il Convento dei Cappuccini di Pigni.
Costruito nel Seicento, quando l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini si espandeva in tutta la Sicilia, questo edificio ha rappresentato per generazioni un punto di riferimento spirituale, un rifugio per chi cercava conforto e una scuola di vita per intere comunità. Ma dietro le sue mura di pietra, la storia del convento nasconde una tradizione sorprendente, fatta di devozione, miracoli popolari e silenzi che raccontano più di mille parole.

Un’oasi di preghiera nel cuore di Caltanissetta

Il convento sorse per volontà di alcuni nobili locali che donarono i terreni ai frati cappuccini, da sempre noti per la loro vita umile e contemplativa. L’edificio, semplice e armonioso, riflette pienamente la spiritualità dell’ordine: architettura essenziale, pietra locale e ambienti luminosi, pensati per favorire la meditazione e la preghiera.
Accanto al convento sorge la chiesa di San Francesco, ricca di altari lignei e tele raffiguranti i santi dell’ordine. Al suo interno, per secoli si sono custodite reliquie e opere votive di straordinaria fattura popolare. L’intero complesso, circondato da ulivi e mandorli, trasmette ancora oggi una pace profonda che sembra resistere a ogni mutamento del tempo.

Testimone di fede e di storia

Durante le guerre e i momenti più difficili della storia siciliana, il Convento dei Cappuccini di Pigni fu spesso rifugio per viandanti, poveri e malati. I frati, fedeli al carisma francescano, offrirono assistenza spirituale e materiale a chiunque bussasse alle loro porte.
Nei secoli, il convento è divenuto un simbolo della solidarietà nissena, tanto che ancora oggi la comunità locale lo considera un luogo di identità e memoria. Alcuni studiosi ritengono che nelle sue cantine siano stati conservati antichi registri e testi religiosi scomparsi, testimonianze preziose della vita monastica in Sicilia.

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